E’ ormai ufficiale che al Ministero stanno lavorando sul secondo decreto parzialmente attuativo della legge n. 57/2016, che dovrebbe essere presentato (come schema, in attesa dei pareri obbligatori di CSM e Commissioni giustizia di Camera e Senato) entro fine anno (verosimilmente subito dopo il referendum) e disciplinerà, quasi sicuramente, gli aspetti ordinamentali generali, al fine di avviare il concorso per la nomina dei futuri magistrati onorari che nei primi due anni andranno all’ufficio del processo, e la previdenza.
E’ probabile che nel decreto saranno determinate anche le indennità che andremo a percepire una volta che la riforma entrerà a regime (ossia allorquando saranno state definite le procedure concorsuali di nomina dei nuovi magistrati onorari che andranno all’ufficio del processo, con contestuale applicazione dei ex got, che assumeranno definitivamente la denominazione di gop, negli uffici del Giudice di Pace).
L’unica cosa certa e confermata dal Ministro ad alcuni colleghi è che LA COPERTA E’ CORTA, e noi conosciamo bene la lunghezza della coperta: sono circa 120 milioni di euro, ossia gli attuali stanziamenti sul capitolo 1362 di bilancio all’esito dei tagli biennali previsti nella legge di stabilità, da dividere, al momento, per gli oltre 5.000 magistrati onorari e di pace in servizio (ma attenzione, quella stessa coperta dovrà “scaldare” anche i circa 2.000 magistrati onorari di nuova nomina che andranno all’ufficio del processo).
Se la matematica non è un’opinione, ed anche ragionando al netto dei magistrati in servizio (ossia senza considerare i futuri magistrati onorari di imminente nomina), sono circa 24.000 euro lorde pro capite per ciascun magistrato, comprensivo di qualsiasi onere a carico dello Stato (quota fissa, quota incentivante, eventuali contributi a carico del Ministero). Al netto fanno non più di 13-14.000 euro l’anno, ossia poco più di 1.000 euro nette l’anno, per lavorare come “cani” con carichi di lavoro abnormi ed obblighi di produttività addirittura superiori a quelli dei magistrati togati.
Se, poi, qualcuno dubita sulle intenzioni ministeriali, è certo che nel secondo decreto attuativo non ci saranno le nuove competenze, o, se ci saranno, entreranno in vigore solo quando la riforma entrerà a regime, ossia quando si completerà la fase transitoria, i magistrati di nuova nomina saranno stati applicati nell’ufficio del processo, gli ex got saranno confluiti negli uffici del Giudice di pace, ed il vecchio sistema indennitario sarà cessato con applicazione dei nuovi criteri di liquidazione delle indennità… si ribadisce, ALLO STATO DELLE COSE, poco più di 1.000 euro netti al mese!
Ed anche la giustificazione addotta dal Ministero per questo rinvio dell’entrata in vigore delle nuove competenze conferma quanto sopra argomentato: non ci sono attualmente le coperture delle nuove spese che l’immediato conferimento delle nuove competenze determinerebbe a regime indennitario vigente (buona parte dei nostri compensi si basano sui carichi di lavoro dell’ufficio, come ben sappiamo).
Anche se in prospettiva europea le cose sembrano volgere al meglio per noi, resta la sconsiderata politica ministeriale di portare avanti una legge che, così com’è scritta nei suoi punti chiave (previdenza, retribuzioni e clausola di invarianza finanziaria), è assolutamente inaccettabile per tutti, giudici di pace, vice procuratori onorari e giudici onorari di tribunale.
Per tali ragioni abbiamo avviato le consultazioni con le principali organizzazioni di categoria, munite di un codice di autoregolamentazione, per la proclamazione di uno sciopero unitario (o comunque coordinato) di gdp, got e vpo, e già abbiamo ottenuto, in linea di massima, il placet di Federmot.
Entro la prossima settimana ci consulteremo, tramite strumenti telematici (come consentito dalla recente modifica del nostro Statuto), con il direttivo nazionale e confidiamo di avviare, auspicabilmente assieme all’Angdp, già il fine settimana la procedura di raffreddamento dello sciopero.
Rammento da ultimo ai colleghi che ancora scrivono al Ministro ed attendono convocazioni a Via Arenula (con il Ministro! A fissare appuntamenti con un sottosegretario o un dirigente ministeriale siamo capaci tutti), che gli ultimi incontri che abbiamo avuto con Orlando, a partire dalla presentazione del ddl di riforma nell’ormai lontano agosto 2014, sono sempre avvenuti (sempre!) in corrispondenza dei periodi di avvio delle procedure di raffreddamento e di proclamazione degli scioperi o in concomitanza con gli scioperi.
Stiamo, altresì, valutando il luogo più idoneo ove organizzare una manifestazione unitaria, preferibilmente in concomitanza con lo sciopero, nostro e/o dei vpo/got.
Restano ferme tutte le altre azioni che stiamo portando avanti in Europa ed a livello giudiziario.
ABBIAMO 3-4 ANNI PER CAMBIARE IL CORSO DELLA RIFORMA: E’ GIUNTO IL MOMENTO DELLA MOBILITAZIONE GENERALE
Alberto Rossi
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