Anno giudiziario: giudici pace non partecipano; presto scioperi |
(AGI) – Roma, 23 gen. – L’Unione nazionale giudici di pace
(Unagipa) non partecipa all”inaugurazione dell’anno
giudiziario: il sindacato dei giudici di pace è in stato
permanente di agitazione dal settembre scorso per protestare
contro il progetto di riforma del ministro della Giustizia
Orlando presentato ufficialmente in Senato il 13 gennaio,
“esattamente identico, salvi insignificanti correttivi, alla
bozza a suo tempo diramata dagli organi di informazione”, come
precisa in una nota il presidente dell’Unagipa Mariaflora Di
Giovanni, “tutto ciò malgrado le opportunistiche smentite
degli scorsi mesi da parte del ministro Orlando, il quale ha
disatteso tutti gli impegni assunti nel corso del tavolo
tecnico, nei fatti rilevatosi solo una farsa”. Dopo 3 settimane
di scioperi i giudici di pace sono pronti a nuove astensioni e
manifestazioni di protesta “anche e soprattutto nell’interesse
dei cittadini ad una giustizia celere ed efficiente dinanzi ad
un giudice professionale e terzo”, spiega Di Giovanni. (AGI)
Red/Oll (Segue)
231632 GEN 15
(AGI) – Roma, 23 gen. – “Rinnoviamo la nostra stima nei
confronti di tutti i capi degli uffici giudiziari che,
quotidianamente, assistono impotenti al dramma di una giustizia
allo sbando, abbandonata al suo destino da un ministro in grado
solo di sbandierare slogan”, aggiunge il segretario generale
dell”Unione nazionale dei giudici di pace Alberto Rossi, “ma
siamo convinti che sia giunto il momento di passare dalle
parole ai fatti. Il Paese ha bisogno di vere riforme: occorrono
risorse, investimenti, assunzioni di personale amministrativo,
potenziamento e semplificazione degli strumenti informatici,
razionalizzazione delle competenze, una seria aggressione al
contenzioso civile pendente che potrebbe essere azzerato nel
giro di 2-3 anni anche solo valorizzando i 6mila magistrati
onorari di cui dispongono gli uffici giudiziari, in buona parte
in servizio da 15, 20 anni e più; a partire da un aumento
immediato delle competenze dei giudici di pace, i quali, sulla
base dei dati ufficiali del ministero, definiscono i processi
mediamente in 10 mesi e potrebbero sgravare i tribunali di
almeno un terzo dei loro carichi di lavoro”. E’ “palese –
aggiunge Rossi – che a un impegno di simile portata, a tempo
pieno, dovrà corrispondere il riconoscimento ai giudici di
pace di diritti ormai acquisiti, quali la continuità del
rapporto, un’equa retribuzione, piene tutele previdenziali,
ossia esattamente il contrario di ciò che prevede il progetto
di riforma del ministro Orlando il quale mira a svilire la
funzione, accentuando ogni forma di illegalità e di
sfruttamento di lavoro in nero”. (AGI)
Red/Oll
231632 GEN 15
Anno giudiziario: giudici pace assenti, preparano scioperi |
Anno giudiziario: giudici pace assenti, preparano scioperi
(ANSA) – ROMA, 23 GEN – L”Unione Nazionale Giudici di Pace
non partecipa all’inaugurazione dell”anno giudiziario. Il
sindacato dei giudici di pace – informa una nota della stessa
associazione – “è in stato permanente di agitazione dal
settembre scorso per protestare contro il progetto di riforma
del Ministro della Giustizia Orlando presentato ufficialmente in
Senato il 13 gennaio. L”Unione dei giudici di pace chiede
“il riconoscimento di diritti ormai acquisiti, quali la
continuità del rapporto, un’equa retribuzione, piene tutele
previdenziali, ossia esattamente il contrario di ciò che prevede
il progetto di riforma di Orlando che mira a svilire la
funzione, accentuando ogni forma di illegalità e di sfruttamento
di lavoro in nero”. Dopo tre settimane di scioperi i giudici di
pace sono pronti a nuove astensioni e manifestazioni di protesta
“anche e soprattutto nell’interesse dei cittadini ad una
Giustizia celere ed efficiente dinanzi ad un giudice
professionale e terzo”, conclude la nota.
(ANSA).
COM-NM
23-GEN-15 16:41 NNNN
GIUSTIZIA: UNIONE GIUDICI PACE NON PARTECIPA A CERIMONIA ANNO GIUDIZIARIO |
”pronti a nuovi scioperi”
Roma, 23 gen. – (AdnKronos) – L”Unione nazionale giudici di Pace non
partecipa all’inaugurazione dell”anno giudiziario. Il sindacato dei
giudici di pace è in stato permanente di agitazione dal settembre
scorso per protestare contro il progetto di riforma del ministro della
Giustizia Andrea Orlando e dopo 3 settimane di scioperi è pronto a
nuove astensioni e manifestazioni di protesta.
Il progetto, presentato ufficialmente in Senato il 13 gennaio, è
“esattamente identico, salvo insignificanti correttivi, alla bozza a
suo tempo diramata dagli organi di informazione”, sottolinea in una
nota il presidente Mariaflora Di Giovanni, “tutto ciò malgrado le
opportunistiche smentite degli scorsi mesi da parte del ministro
Orlando, il quale ha disatteso tutti gli impegni assunti nel corso del
tavolo tecnico, nei fatti rilevatosi solo una farsa”. (segue)
(Red/AdnKronos)
23-GEN-15 16:58
(AdnKronos) – “Rinnoviamo la nostra stima nei confronti di tutti i
Capi degli Uffici Giudiziari che, quotidianamente, assistono impotenti
al dramma di una Giustizia allo sbando, abbandonata al suo destino da
un ministro in grado solo di sbandierare slogan - denuncia il
segretario generale dell”Unione, Alberto Rossi – ma siamo convinti che
sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Il Paese ha
bisogno di vere riforme: occorrono risorse, investimenti, assunzioni
di personale amministrativo, potenziamento e semplificazione degli
strumenti informatici, razionalizzazione delle competenze, una seria
aggressione al contenzioso civile pendente che potrebbe essere
azzerato nel giro di 2-3 anni anche solo valorizzando i 6.000
magistrati onorari di cui dispongono gli uffici giudiziari, in buona
parte in servizio da 15, 20 anni e più; a partire da un aumento
immediato delle competenze dei giudici di pace che, sulla base dei
dati ufficiali del Ministero, definiscono i processi mediamente in 10
mesi e potrebbero sgravare i Tribunali di almeno un terzo dei loro
carichi di lavoro”.
Ma a un impegno di questa portata, avverte Rossi, ””dovrà
corrispondere il riconoscimento ai giudici di pace di diritti ormai
acquisiti, quali la continuità del rapporto, un’equa retribuzione,
piene tutele previdenziali, ossia esattamente il contrario di ciò che
prevede il progetto di riforma del ministro Orlando il quale mira a
svilire la funzione, accentuando ogni forma di illegalità e di
sfruttamento di lavoro in nero”.
(Red/AdnKronos)
23-GEN-15 16:58
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