Giustizia: giudici pace a governo, fermare riforma
Ministro Bonafede si attenga a accordo con alleati
(ANSA) – ROMA, 23 GIU – “Il nuovo Governo deve prendere atto
che senza la magistratura onoraria e di pace la Giustizia in
Italia collasserebbe: occorre arrestare immediatamente
l”attuazione della pessima riforma Orlando, che precarizza ancor
piu” le condizioni di lavoro ed il ruolo dei giudici di pace e
dei magistrati onorari e rischia di diventare irreversibile,
rendendo a quel punto vano ogni proposito di buona riforma in
ogni settore della Giustizia”. Lo afferma l”Unione nazionale dei
giudici di pace, che rimprovera al ministro Bonafede di non aver
fatto sinora “neppure cenno” alla “gravissima questione delle
condizioni di lavoro dei giudici di pace e dei magistrati
onorari, malgrado sia elencata fra i punti essenziali
dell”accordo di Governo” e nonostante le organizzazioni di
categoria lo abbiano sollecitato a intervenire.
“Percepiamo in queste prime settimane al Dicastero della
Giustizia una linea di continuità con il Governo uscente e le
sue riforme in larga parte inconcludenti, deleterie e
incostituzionali”, afferma ancora l”Unione, ricordando che i
magistrati onorari trattano “circa il 60% del contenzioso civile
e penale di primo grado senza diritti e tutele, con un
trattamento giuridico indegno di un Paese civile e democratico”.
(ANSA).
Giudici Pace: ministro Bonafede non fa cenno a nostra grave situazione
“”Senza di noi la giustizia in Italia si fermerebbe””
Roma, 23 giu. (askanews) – “Fra le tante criticità del sistema
giudiziario italiano, l”unica alla quale il ministro della
Giustizia, Alfonso Bonafede, non abbia sinora fatto neppure cenno
è la gravissima questione delle condizioni di lavoro dei giudici
di pace e dei magistrati onorari, malgrado sia elencata fra i
punti essenziali dell”accordo di governo”. Lo scrive in una nota
Alberto Rossi, segretario generale Unione nazionale giudici di
pace. “La giustizia in Italia si fermerebbe senza i giudici di pace
ed i magistrati onorari di Tribunale e Procure, magistrati precari
che trattano circa il 60% del contenzioso civile e penale di
primo grado senza diritti e tutele, con un trattamento giuridico
indegno di un Paese civile e democratico””, sottolinea. “Tutte le
organizzazioni rappresentative di categoria si sono
rivolte, con lettera unitaria, al ministro Bonafede senza
ricevere, al momento, riscontro alcuno, neppure semplici parole
di solidarietà e impegno. Percepiamo in queste prime settimane al
Dicastero della Giustizia una linea di continuità con il governo
uscente e le sue riforme in larga parte inconcludenti, deleterie
e incostituzionali, che ci pongono al penultimo posto in Europa
in termini di efficienza della giustizia, continuità che
riscontriamo anche nella nuova composizione dei vertici dei
dipartimenti e degli uffici di diretta collaborazione del
ministro, che segue apparentemente le solite logiche correntizie
di Anm”, aggiunge. (Segue)
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