GIUSTIZIA: GIUDICI DI PACE, SARA’ BATTAGLIA CONTRO IMPRESENTABILE RIFORMA =
GIUSTIZIA: GIUDICI DI PACE, SARA’ BATTAGLIA CONTRO IMPRESENTABILE RIFORMA = Alberto Rossi, continueremo ad incrociare le braccia a tempo indeterminato Roma, 8 lug. (AdnKronos) – I GIUDICI di pace sul piede di guerra contro la riforma Orlando della magistratura onoraria e di pace. “Sarà battaglia – promette Alberto Rossi, segretario generale dell’Unione nazionale dei GIUDICI di pace -. Continueremo a tempo indeterminato con gli scioperi ad intervalli di 20 giorni, avvieremo migliaia di azioni giudiziarie ed abbiamo già interessato della vicenda tutte le più alte autorità europee; nella sciagurata ipotesi in cui il decreto legislativo, nella bozza che sta circolando in questi giorni, con insignificanti correttivi, venga approvato dal Governo, la risposta negativa dell’Europa sarà senza appello”. Spiega Rossi: “Si va dal trattamento economico e previdenziale discriminatorio, al licenziamento illegittimo dei magistrati in servizio da 15 e passa anni, perché tale è considerata dall’ordinamento comunitario la trasformazione di un rapporto a tempo pieno in part time, senza alcuna ragione che lo giustifichi, solo per segnalare le infrazioni più clamorose. C’è poi il gravissimo vulnus all’indipendenza della magistratura, sia nell’ufficio del processo con la trasformazione del giudice onorario in un mero passacarte del togato, sia con la cancellazione della responsabilità disciplinare della magistratura onoraria, unica categoria professionale che, pur esercitando uno dei tre poteri fondamentali dello Stato, non avrà un codice deontologico”. (segue) (Red/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222 08-LUG-17 12:33 NNNN
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(AdnKronos) – Rossi denuncia poi la “risibile assimilazione delle
retribuzioni dei magistrati ai redditi da lavoro autonomo, apertamente
in contrasto con la decisione già assunta dalla CE in sede di EU
Pilot, che ha riconosciuto la natura univocamente subordinata del
rapporto di lavoro dei magistrati onorari. Solo al ministro Orlando
poteva venire in mente una simile aberrazione: un magistrato privato a
partita iva, ossia la negazione stessa della funzione giurisdizionale,
che per sua natura non può che essere pubblica”.
I GIUDICI di pace fanno ancora sapere che continua, nel frattempo, lo
sciopero dei GIUDICI di pace, che “ha già determinato in una settimana
la cancellazione di 100 mila processi e proseguirà nelle successive
due settimane, per poi riprendere già a settembre immediatamente dopo
la riapertura delle attività giudiziarie”.
(Red/AdnKronos)
ISSN 2465 – 1222
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(AGI) – Roma, 5 lug. – Si registrano adesioni altissime allo
sciopero dei GIUDICI di pace, superiori al 95%. “Stiamo
garantendo solo la tenuta di un’udienza a settimana e degli
atti indifferibili e urgenti – dichiara la presidente
dell’Unione nazionale GIUDICI di pace Mariaflora Di Giovanni –
che e’ poi quel che succedera’ nel futuro laddove il Consiglio
dei ministri dovesse approvare la sconsiderata riforma proposta
dal ministro Andrea Orlando che sara’ un disastro per il Paese.
Con un impegno lavorativo massimo dei GIUDICI di pace di appena
2 giorni a settimana, a fronte dell’attuale impegno a tempo
pieno, 7 giorni su 7, e il contestuale raddoppio delle attuali
competenze, i processi civili dureranno 5 anni e passa, i
processi penali si concluderanno con la prescrizione dei reati,
diventera’ persino impossibile assicurare le convalide delle
espulsioni dei cittadini extracomunitari irregolari e qualsiasi
altro atto urgente. Gli uffici del giudice di pace sono gli
unici che hanno garantito il rispetto dei termini di
ragionevole durata del processo: in media definiamo le cause in
un anno e costiamo allo Stato appena 70 milioni di euro, ossia
20 volte di meno dei magistrati di carriera, pur trattando gia’
oggi il 50% del contenzioso civile di primo grado. Senza il
nostro apporto a tempo pieno, la giustizia si fermera’ e a
pagarne le conseguenze saranno le classi sociali medie e meno
abbienti, con milioni di cittadini e piccole imprese
impossibilitati a far valere le loro ragioni”. Lo sciopero dei
GIUDICI di pace, iniziato lunedi’ scorso, andra’ avanti fino al
al 23 luglio prossimo. (AGI)
Red/Oll
051416 LUG 17
NNN
GIUDICI di pace in sciopero per 3 settimane Adesioni superiori al 95 per cento
Roma, 5 lug. (askanews) – Altissime le adesioni allo sciopero dei
GIUDICI di pace, superiori al 95%, secondo l’Unione nazionale
GIUDICI di pace. “Stiamo garantendo solo la tenuta di un’udienza
a settimana e degli atti indifferibili e urgenti”, dichiara in
una nota la Presidente Mariaflora Di Giovanni, “che è poi quel
che succederà nel futuro laddove il Consiglio dei Ministri
dovesse approvare la sconsiderata riforma proposta dal Ministro
Andrea Orlando che sarà un disastro per il Paese. Con un impegno
lavorativo massimo dei GIUDICI di pace di appena due giorni a
settimana, a fronte dell’attuale impegno a tempo pieno, sette
giorni su sette, ed il contestuale raddoppio delle attuali
competenze, i processi civili dureranno 5 anni e passa, i
processi penali si concluderanno con la prescrizione dei reati,
diventerà persino impossibile assicurare le convalide delle
espulsioni dei cittadini extracomunitari irregolari e qualsiasi
altro atto urgente”.”Gli uffici del Giudice di Pace sono gli unici che hanno
garantito il rispetto dei termini di ragionevole durata del
processo”, precisa la Presidente Di Giovanni, “in media definiamo
le cause in un anno e costiamo allo Stato appena 70 milioni di
euro, ossia 20 volte di meno dei magistrati di carriera, pur
trattando già oggi il 50% del contenzioso civile di primo grado.
Senza il nostro apporto a tempo pieno, la Giustizia si fermerà ed
a pagarne le conseguenze saranno le classi sociali medie e meno
abbienti, con milioni di cittadini e piccole imprese
impossibilitati a far valere le loro ragioni”. “La nostra è
innanzitutto una battaglia di civiltà”, conclude la Presidente
del sindacato dei GIUDICI di pace, “nel momento in cui il Governo
decide di assegnare l’80% del contenzioso giudiziario a
magistrati precari e senza diritti, si stanno calpestando proprio
i diritti di quell’80% dei cittadini che dovranno rivolgersi ai
nostri uffici con la certezza che non potranno mai ottenere
Giustizia”. Lo sciopero dei GIUDICI di pace si protrarrà per tre
settimane sino al 23 luglio.
red/Apa 20170705T112458Z
Giustizia: GIUDICI pace, adesione sciopero oltre il 95%
(ANSA) – ROMA, 5 LUG – Altissime le adesioni allo sciopero
dei GIUDICI di pace, superiori al 95% secondo l’Unione nazionale
GIUDICI di pace. “Stiamo garantendo solo la tenuta di un’udienza
a settimana e degli atti indifferibili e urgenti”, dichiara in
una nota la Presidente Mariaflora Di Giovanni, “che è poi quel
che succederà nel futuro laddove il Consiglio dei Ministri
dovesse approvare la sconsiderata riforma proposta dal Ministro
Andrea Orlando che sarà un disastro per il Paese. Con un impegno
lavorativo massimo dei GIUDICI di pace di appena due giorni a
settimana, a fronte dell’attuale impegno a tempo pieno, sette
giorni su sette, ed il contestuale raddoppio delle attuali
competenze, i processi civili dureranno 5 anni e passa, i
processi penali si concluderanno con la prescrizione dei reati,
diventerà persino impossibile assicurare le convalide delle
espulsioni dei cittadini extracomunitari irregolari e qualsiasi
altro atto urgente”.
“Gli uffici del Giudice di Pace sono gli unici che hanno
garantito il rispetto dei termini di ragionevole durata del
processo”, precisa la Presidente Di Giovanni, “in media
definiamo le cause in un anno e costiamo allo Stato appena 70
milioni di euro, ossia 20 volte di meno dei magistrati di
carriera, pur trattando già oggi il 50% del contenzioso civile
di primo grado. Senza il nostro apporto a tempo pieno, la
Giustizia si fermerà ed a pagarne le conseguenze saranno le
classi sociali medie e meno abbienti”. Lo sciopero dei GIUDICI
di pace si protrarrà per tre settimane sino al 23 luglio.(ANSA).
COM-BOS
05-LUG-17 14:22 NNN
GIUSTIZIA, SCIOPERO GIUDICI DI PACE: ADESIONI SUPERIORI AL 95%
(9Colonne) Roma, 5 lug – Altissime le adesioni allo sciopero dei GIUDICI di pace, superiori al 95% secondo l’Unione nazionale GIUDICI di pace. “Stiamo garantendo solo la tenuta di un’udienza a settimana e degli atti indifferibili e urgenti”, dichiara in una nota la presidente Mariaflora Di Giovanni, “che è poi quel che succederà nel futuro laddove il Consiglio dei Ministri dovesse approvare la sconsiderata riforma proposta dal Ministro Andrea Orlando che sarà un disastro per il Paese. Con un impegno lavorativo massimo dei GIUDICI di pace di appena due giorni a settimana, a fronte dell’attuale impegno a tempo pieno, sette giorni su sette, ed il contestuale raddoppio delle attuali competenze, i processi civili dureranno 5 anni e passa, i processi penali si concluderanno con la prescrizione dei reati, diventerà persino impossibile assicurare le convalide delle espulsioni dei cittadini extracomunitari irregolari e qualsiasi altro atto urgente”. “Gli uffici del Giudice di Pace sono gli unici che hanno garantito il rispetto dei termini di ragionevole durata del processo”, precisa Di Giovanni, “in media definiamo le cause in un anno e costiamo allo Stato appena 70 milioni di euro, ossia 20 volte di meno dei magistrati di carriera, pur trattando già oggi il 50% del contenzioso civile di primo grado. Senza il nostro apporto a tempo pieno, la Giustizia si fermerà ed a pagarne le conseguenze saranno le classi sociali medie e meno abbienti, con milioni di cittadini e piccole imprese impossibilitati a far valere le loro ragioni”. “La nostra è innanzitutto una battaglia di civiltà”, conclude la presidente del sindacato dei GIUDICI di pace, “nel momento in cui il Governo decide di assegnare l’80% del contenzioso giudiziario a magistrati precari e senza diritti, si stanno calpestando proprio i diritti di quell’80% dei cittadini che dovranno rivolgersi ai nostri uffici con la certezza che non potranno mai ottenere Giustizia”. Lo sciopero dei GIUDICI di pace si protrarrà per tre settimane sino al 23 luglio.
(PO / red)
051339 LUG 17
GIUSTIZIA: UNIONE NAZIONALE GIUDICIDI PACE, ADESIONI SCIOPERO AL 95% = ‘garantiti solo un’udienza a settimana e gli atti indifferibili e urgenti’ Roma, 5 lug. – (AdnKronos) – – Lo sciopero dei GIUDICIdi pace, in programma fino al 23 luglio contro la proposta di riforma della magistratura onoraria e di pace, ha fatto registrare ad oggi il 95% di adesioni secondo l’Unione nazionale GIUDICI di pace. “Stiamo garantendo solo la tenuta di un’udienza a settimana e degli atti indifferibili e urgenti – dichiara in una nota la presidente Mariaflora Di Giovanni – che è poi quel che succederà nel futuro laddove il Consiglio dei ministri dovesse approvare la sconsiderata riforma proposta dal ministro Andrea Orlando che sarà un disastro per il Paese”. L’associazione di categoria punto il dito contro l’assetto organizzativo previsto dal decreto legislativo di attuazione della riforma portato avanti dal ministro Orlando, che “con un impegno lavorativo massimo dei GIUDICI di pace di appena due giorni a settimana, a fronte dell’attuale impegno a tempo pieno, sette giorni su sette, ed il contestuale raddoppio delle attuali competenze” farà sì che “i processi civili dureranno cinque anni e passa”, mentre “i processi penali si concluderanno con la prescrizione dei reati” e “diventerà persino impossibile assicurare le convalide delle espulsioni dei cittadini extracomunitari irregolari e qualsiasi altro atto urgente”. (segue) (Stg/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222 05-LUG-17 13:02 NNNN
GIUSTIZIA: UNIONE NAZIONALE GIUDICI DI PACE, ADESIONI SCIOPERO AL 95% (2) =
(AdnKronos) – “Gli uffici del Giudice di Pace sono gli unici che hanno
garantito il rispetto dei termini di ragionevole durata del processo –
precisa Di Giovanni – in media definiamo le cause in un anno e
costiamo allo Stato appena 70 milioni di euro, ossia 20 volte di meno
dei magistrati di carriera, pur trattando già oggi il 50% del
contenzioso civile di primo grado. Senza il nostro apporto a tempo
pieno, la Giustizia si fermerà ed a pagarne le conseguenze saranno le
classi sociali medie e meno abbienti, con milioni di cittadini e
piccole imprese impossibilitati a far valere le loro ragioni”.
“La nostra è innanzitutto una battaglia di civiltà – conclude la
presidente del sindacato dei GIUDICI di pace – nel momento in cui il
governo decide di assegnare l’80% del contenzioso giudiziario a
magistrati precari e senza diritti, si stanno calpestando proprio i
diritti di quell’80% dei cittadini che dovranno rivolgersi ai nostri
uffici con la certezza che non potranno mai ottenere Giustizia”.
(Stg/AdnKronos)
ISSN 2465 – 1222
05-LUG-17 13:02
NNN
In allegato la bozza del testo del decreto legislativo che dovrebbe arrivare al Consiglio dei Ministri domani lunedì 10 luglio:
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