U N I O N E
NAZIONALE
G I U D I C I
DI P A C E
* unagipa
UNAGIPA accoglie con estrema positività la notizia della richiesta del Premier Conte di concessione di flessibilità a Bruxelles su dissesto e giustizia.
La Presidente Mariaflora Di Giovanni vi intravede il riscontro alla lettera aperta del 30 novembre scorso inviatagli per sollecitare la completa revisione della criticata riforma della magistratura onoraria voluta dal Ministro Orlando, che costituisce uno dei punti del contratto di governo.
L’attesa riformulazione di una normativa disciplinante uno status umiliante per i magistrati onorari, che coinvolge aspetti dell’organizzazione giudiziaria con sicuri effetti dannosi per tutto il sistema giustizia e pertanto per il Paese, a questo punto non dovrebbe trovare altri ostacoli, e dovrebbe giungere ad una sperata definizione.
Da oltre vent’anni la magistratura onoraria ha trattato con efficienza e professionalità oltre il 60% del contenzioso civile e penale, rispondendo celermente alla domanda di giustizia dei cittadini comuni e delle piccole imprese; costituendo un importante introito per l’erario, concorrendo alla determinazione positiva del pil nazionale e fugando risarcimenti per la Legge Pinto per violazione irragionevole della durata dei processi.
Il tavolo tecnico sorto per la “completa modifica della recente riforma Orlando e le soluzioni relative al trattamento della magistratura onoraria e per le coperture assistenziali e previdenziali”, pur nell’accordo raggiunto sui punti sostanziali della riforma tra ANM ed associazioni rappresentative della magistratura onoraria, nella seduta del 29 novembre si è arenato sulla carenza di stanziamenti che il Ministero della giustizia aveva omesso di chiedere al MEF per l’attuazione della stessa.
Assai grave, sarebbe, afferma la Presidente Unagipa Mariaflora Di Giovanni, non prevedere in finanziaria lo stanziamento di 100 milioni che occorre per dare dignità alla magistratura onoraria, disonorando così il punto del contratto di governo, dopo le dichiarazioni del Ministro Di Maio secondo cui nella finanziaria “ci sono dei soldi che ci avanzano” poiché ne avevano previsti in più di quelli che servivano.
Il governo del cambiamento che combatte il lavoro in nero e le ingiustizie sociali, afferma il Segretario Generale Cristina Piazza, deve aver modo, dopo vent’anni di precariato, di garantire, come promesso nel periodo elettorale, a magistrati onorari che dispensano giustizia ai cittadini la tutela dei diritti costituzionali minimali riconosciuti a tutti in Italia ed in ogni paese civile (previdenza, assistenza, malattia, equo compenso).
E’ ormai illogico negare questo annoso problema, che anche l’Europa ha preso in carico nelle sue massime istituzioni, trincerandosi dietro la carenza di bilancio, in un momento storico dove tutti gli attori coinvolti sono concordi nella necessaria sua risoluzione, stante anche il riconoscimento da parte dello stesso Governo della necessità che tale riforma costituisse un punto del suo programma.
Non è onorevole, mantenere in piedi la riforma Orlando, che svilisce la funzione giudiziaria assegnandola ad un giudice per caso che lavora due giorni a settimana; che permette ai giudici onorari già in servizio di continuare a lavorare svolgendo funzioni raddoppiate nelle competenze, con decapitazione dei già miseri compensi mensili con previdenza ed assistenza negati per oltre vent’anni ora previsti a loro carico.
Non è possibile rimanere inerti davanti allo stato di agitazione permanente proclamato dall’intera magistratura onoraria già dal 2016, è disumano consegnare ancora un Natale così angoscioso a 5400 famiglie.
Addì 15.12.2018
Il Segretario Generale La Presidente Nazionale Unagipa
Cristina Piazza Mariaflora Di Giovanni
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