U N I O N E
NAZIONALE
G I U D I C I
DI P A C E
* unagipa * Roma, 11.11.2018
COMUNICATO AGLI ASSOCIATI
Cari Colleghi/Colleghe,
ieri, 10.11.2018, si è tenuta l’Assemblea del Comitato direttivo Centrale della A.N.M.
(Potete seguire la discussione direttamente cliccando su questo link: http://www.radioradicale.it/scheda/556966/comitato-direttivo-centrale-dellassociazione-nazionale-magistrati?fbclid=IwAR2FtsHnC-C_4fuxNuwczh1DU8UerWRC2Oq31zjqalMDS41TFfw8h0rNBzo&p=0&s=0 )
Come a noi noto, l’A.N.M., pur convenendo che vada previsto il cd. doppio binario per i giudici in servizio al momento dell’entrata in vigore della Riforma Orlando – con maggiore retribuzione e tutele previdenziali connesse alla funzione – avversa, respinge e dichiara persino irricevibile l’ipotesi di “stabilizzazione” della magistratura onoraria, presentata dal nostro rappresentante al tavolo tecnico unitamente a due tecnici di altre Associazioni di magistrati onorari, istituito con il D.M. 21 settembre 2018.
Invero, dal tenore della discussione videoregistrata, emerge anche tutta l’attenzione di A.N.M. nel respingere qualsivoglia emendamento, presentato dai tecnici di altre Associazioni, che possa dar adito di parvenza del nostro status giuridico assimilabile ad un rapporto di lavoro subordinato dichiarando di dover vigilare attentamente (caveat) affinchè non siano inserite “mele avvelenate” nei suddetti emendamenti. Il Consigliere dott. Infante ha citato espressamente, infatti, la proposta di taluna associazione di inserimento in Cassa Forense in una sezione speciale dei dipendenti pubblici, oppure nei servizi di gestione Inps dei dipendenti pubblici (ex Inpdap).
Va detto, purtroppo, che la relazione del Consigliere dott. Infante ha fotografato perfettamente la situazione del dibattito del tavolo tecnico e poi le risultanze di quello politico del 22.10.2018, perché, diversamente dall’incipit del D.M. del 21 settembre 2018 in cui si partiva dal riconoscimento in ambito Ue dello status di lavoratore subordinato per giustificare l’istituzione di un momento di confronto per la riforma del d.lgs. n.116/2017, la cornice invalicabile del diniego dello status di subordinazione è stata affermata anche a livello politico dal Sottosegretario On/le Avv. Jacopo Morrone e la maggior parte delle associazioni sindacali, contrariamente ad Unagipa e alle altre associazioni i cui tecnici hanno presentato e condiviso la ns. proposta, si è immediatamente uniformata a tali linee guida, formulando singole proposte emendative da noi definite al “ribasso” rispetto alle aspettative della maggioranza della magistratura onoraria.
Orbene, Unagipa ha preso atto delle positive aperture di A.N.M. sul doppio binario (espresse immediatamente alla riunione del tavolo tecnico del 26 settembre 2018 dal Consigliere dott. Eugenio Albamonte, anche a nome degli altri magistrati professionali indicati da A.N.M.), ma anche degli eccellenti riscontri della ripresa del confronto e dialogo collaborativo con la magistratura professionale in occasione del Convegno di Reggio Calabria, organizzato il 30 ottobre 2018 a Reggio Calabria, da Area Democratica per la Giustizia ed Unagipa sul “Ruolo del CSM in materia di magistratura onoraria. Problematiche attuali e prospettive future”, in cui si è riscontrata una perfetta sintonia di vedute come momento di “mediazione” verso l’alto, non solo tra il Consigliere dott. Eugenio Albamonte e la sottoscritta ma anche da parte di tutti i Presidenti di Tribunale e magistrati togati ed onorari presenti all’incontro, sulla permanenza della magistratura onoraria, già in servizio al momento dell’entrata in vigore della riforma Orlando, nelle funzioni fino al raggiungimento del 70° anno di età (cioè eliminando il meccanismo dei rinnovi ma senza riconoscimento dello status di lavoratore subordinato) e sul riconoscimento di un’equa indennità, unitamente alle altre tutele disciplinari con graduazione delle sanzioni (come già avveniva in passato) e alle discipline dei trasferimenti e delle incompatibilità simili a quelle previste per la magistratura professionale.
Pertanto, su parere concorde del ns. tecnico avv. De Michele e anzi su sua sollecitazione, onde evitare che saltasse il tavolo tecnico dopo i segnali – chiarissimi – che venivano dalla magistratura professionale e anche da amici rappresentanti della magistratura onoraria, lasciando così immutata la riforma Orlando, e perché la ns. Associazione potesse continuare ad essere parte attiva del tavolo tecnico al fine di tutelare i propri iscritti e l’intera categoria della magistratura onoraria, UNAGIPA ha comunicato in data di venerdì 9.11.2018 al Presidente dell’A.N.M., Consigliere dott. Francesco Minisci, e, per conoscenza, ai quattro tecnici indicati dall’A.N.M., di soprassedere sull’ormai impraticabile, per scelta politica, progetto di “stabilizzazione”, ossia sulla richiesta di riconoscimento del lavoro subordinato, aderendo espressamente in gran parte alla proposta Federmot di una stabilità funzionale di tutta la magistratura onoraria già in servizio al momento dell’entrata in vigore della riforma Orlando, alle seguenti condizioni:
– mantenimento dello status di magistrato onorario GOP;
– permanenza nelle funzioni fino all’età di 70 anni senza meccanismo di rinnovi;
– compenso parametrato a n. 5 giorni di impegno settimanale pari ad € 72,000 lordi l’anno comprensivi di oneri fiscali;
– flessibilità nell’utilizzo dei GOP (GDP e GOT del regime transitorio) nell’Ufficio del processo;
– graduazioni delle sanzioni disciplinari come nel previgente regime;
– discipline dei trasferimenti e delle incompatibilità simili a quelle applicate alla magistratura professionale;
– compatibilità con l’esercizio della professione di avvocato, anche per la possibilità di assoggettare i compensi al regime contributivo di Cassa Forense;
– facoltà del magistrato onorario di optare, oltre che per il regime contributivo della Cassa Forense o per la gestione separata Inps, anche per le assicurazioni private.
Di questa disponibilità correttamente il Consigliere dott. Eugenio Albamonte – diversamente da quanto ha fatto nella sua relazione il Consigliere dott. Infante, a cui pure la lettera UNAGIPA era stata destinata – ha dato comunicazione ieri, 10.11.2018, nel corso dell’Assemblea del Comitato direttivo Centrale della A.N.M., manifestando visibilmente la Sua soddisfazione per l’iniziativa di mediazione “alta” espressa da UNAGIPA e già anticipata personalmente al Convegno di Reggio.
Una riflessione va fatta proprio all’esito del Convegno di Reggio, che mi pare abbia segnato la svolta culturale di tutta la questione della tutela effettiva della magistratura onoraria.
Quello che è mancato e che ha prodotto il disastro della riforma Orlando è stato il dialogo tra magistratura onoraria e magistratura professionale, messe dai precedenti governi in contrapposizione “illogica” nel tentativo, in parte riuscito, di assoggettare l’intero ordine giudiziario alle linee guida dell’esecutivo.
Il nuovo quadro politico e l’iniziativa di inserirci nel contratto di governo come problematica da risolvere positivamente e nell’interesse della ns. categoria ha cambiato lo scenario e consentito la ripresa del dialogo e del confronto con la magistratura professionale, che non può essere la ns. nemica condividendo le stesse situazioni e gli stessi obbiettivi di efficiente funzionamento della macchina giudiziaria.
Per cui, a prescindere dall’esito del tavolo tecnico, che si auspica positivo essendo venuta meno – come sollecitato dal Sottosegretario On/le Avv. Morrone – l’unica pregiudiziale della stabilizzazione di status di lavoratore subordinato, le ricadute della riforma emananda andranno approfondite insieme, nei dibattiti pubblici, nei Convegni, personalmente, anche per apportare quei correttivi necessari che evitino che la problematica venga risolta aliunde e al di fuori dell’ordinamento nazionale.
Il dettaglio degli emendamenti sulla proposta sarà rimesso alla competenza del tavolo tecnico col nostro rappresentante avv. De Michele.
Cordiali saluti a tutti
La Presidente UNAGIPA
Dott.ssa Mariaflora Di Giovanni
0 Comment