TUTTI BRAVI. Non me la sento di fare pagelle, nè di criticare alcuni interventi minori. Ci siamo confrontati per giorni, abbiamo discusso e litigato, i colleghi hanno manifestato le loro legittime preoccupazioni, noi siamo andati avanti ed abbiamo dimostrato una maturità che rende onore all’intera categoria. Abbiamo tracciato un solco unitario che deve essere portato avanti con ancor più forza, a prescindere da un Governo arrogante che calpesta la Costituzione e l’ordinamento comunitario. Comunque vada a finire questa ignobile farsa di uno schema di decreto legislativo che in qualunque Paese civile e democratico sarebbe stato cestinato prima ancora di arrivare al Consiglio dei Ministri, noi ci siamo e, ne sono convinto, riusciremo ad ottenere il riconoscimento dei nostri legittimi e sacrosanti diritti. Non sarà oggi, forse non sarà domani, ma non potranno mai negarci i nostri diritti: non lo consentiranno le componenti più illuminate della magistratura italiana, non lo consentiranno le più alte Istituzioni comunitarie. Ci hanno umiliati, vilipesi, hanno calpestato i nostri più elementari diritti: l’unico risultato che hanno ottenuto è stato di compattarci. La verità è più potente di qualunque menzogna.
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Una riforma ,in gran parte vergognosa ,che una politica della giustizia con un minimo di serietà dovrebbe completamente modificare.